Per promuovere efficientemente un sito è necessario fornire informazione che possibilmente distingue un sito dall'altro. L'informazione deve essere rivolta a un pubblico ampio e con un linguaggio semplice.
Sebbene è possibile creare pagine di esclusivo contenuto tecnico, è consigliabile di riferirsi con collegamenti diretti a un glossario dei termini utilizzati nel proprio sito. Qualora si utilizzano però tantissimi, i collegamenti riducono il ranking della pagina e quindi diminuiscono il suo valore in proporzione dei termini usati.
Si dovrebbero controllare i testi e correggere gli errori grammaticali e ortografici. Più è fluida la lettura, più è valorizzato. Infatti, la procedura della lettura automatica e la comprensione dei contenuti tramite algoritmi di intelligenza artificiale hanno raggiunto livelli di ottima qualità, anche se dobbiamo dire che l'ultima parola spetta ai visitatori e controllori umani.
Quasi tutti i motori grandi dispongono di uno staff nutrito di lettori, che visitano le pagine di apparente interesse e danno alla fine una valutazione reale. In media, ogni sito viene visitato a intervalli di 6 mesi e rivalutato. Se la differenza di valutazione è negativa in rispetto alla precedente o a quella automatica, si parla di penalizzazione. La penalizzazione potrebbe far scomparire il sito dal motore di ricerca o posizionarlo nelle ultime pagine, dove i visitatori si fanno rari.
Nel passato, quando i motori di ricerca erano considerati stupidi, si poteva passare con l'inserimento di informazione copiata da altri siti per aumentare la propria visibilità. Già da un po' non è più possibile, perché grazie all'indice storico i motori sono in grado di riconoscere l'originale dalla copia, e laddove non viene citata la fonte, venir addirittura penalizzati.
Similmente, la creazione di siti cloni (information farm), con identico o simile contenuti sono sempre meno indonei per aumentare la propria visibilità, soprattutto se questi siti sono stati creati nello stesso periodo allo scopo di creare una rete fittizia di riferimento.
In fondo, le misure applicate sono soprattutto rivolti contro i tecnici SEO senza scrupoli, che cercano di promuovere un sito contro ogni buon senso per ottenere vantaggi commerciali. Oggi, i motori di ricerca sanno distinguere l'informazione reale da quella finta e promuovono sempre di più coloro che cercano dare alle cose un valore.
Il numero di visitatori e la durata di visita per pagina determina il suo valore in primo luogo. In altre parole, la visita di volata non aggiunge alcun valore e indica che il contenuto non era di interesse. Il tempo medio che un lettore umano trascorre per apprendere il contenuto è un valore sensibile per valutare la sua utilità. I motori di ricerca valutano questi criteri tramite gli script inseriti nelle pagine, quali ad esempio Google Analytics e Google Adsense, ma anche tramite le toolbar o altri prodotti installati nei browser.
Di conseguenza è di aggiuntivo e non del tutto indispensabile valore l'inserimento di Google Analytics, che permette di comunicare al motore di ricerca questi valori. Loro raccontano che non influisce in nessun modo, ma la realtà dimostra che la sua presenza ha un effetto positivo nel censimento delle pagine di contenuti informativi. Al contrario, non si dovrebbe inserire nelle pagine di reindirizzamento e di contenuti di basso valore. Ovviamente, la distinzione delle pagine non è sempre possibile e presenta problemi con i vari portali e forum. Buona norma sarebbe di evitare semplicemente pagine con dubbio o inesistente valore.
Non è il numero delle pagine che crea un sito buono, ma il suo contenuto e le referenze naturali acquisite nel tempo. E con questa frase in mente, saremo in grado di salire gradualmente verso una buona, se non ottima visibilità contro anche il più spietato sito commerciale, e restarci incollati contro tutte le previsioni dei più esperti tecnici SEO.