Per Disaster Recovery (DR) si intende l'insieme di misure tecnologiche e organizzative atte a ripristinare sistemi, dati e infrastrutture necessarie all'erogazione di servizi di business a fronte di gravi emergenze. Si stima che la maggior parte delle grandi imprese spendano fra il 2% ed il 4% del proprio budget IT nella pianificazione della gestione dei disaster recovery, allo scopo di evitare perdite di maggiori entità nel caso che l'attività non possa continuare.
Delle imprese che hanno subito disastri con pesanti perdite di dati, circa il 43% non ha più ripreso l'attività, il 51% ha chiuso entro due anni e soltanto il 6% è riuscita a sopravvivere nel lungo termine. I disastri informatici con ingenti perdite di dati nella maggioranza dei casi provocano quindi il fallimento dell'impresa o dell'organizzazione, ragion per cui investire in opportune strategie di recupero diventa una scelta quasi obbligata.
Il recupero di dati persi è una specializzazione tecnica che richiede ampie conoscenze del personale che lo svolge. E' spesso l'ultima misura prima di chiudere l'attività. Spesso però si è in grado di recuperare solo frammenti dei dati persi e nonostante tutti gli sforzi non si riesce a cavare un ragno dal buco.
Inoltre le spese sono elevatissime, perché la lettura dei dati da dischi fissi e altri supporti magnetici o ottici guasti presenta difficoltà tecniche su molti livelli. Indicativamente, la lettura di un disco fisso guasto della nuova generazione costa fra €3.000,00 e €25.000,00 e il tempo impiegato varia da alcune settimane a diversi mesi. Senza alcun paragone sono le spese di recupero da supporti della generazione retrò, che inizia da circa €50.000,00 e non ha limite superiore.
Di fronte a queste spese apparentemente esose conviene senz'altro investire qualche centinaio di Euro per un impianto con backup NAS e qualche masterizzatore DVD per effettuare regolari backup dei dati più importanti!